Vino Biologico
Secondo il nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012 (ma valevole anche per annate precedenti), i viticoltori biologici potranno usare il termine “vino biologico” in etichetta, oltre al logo biologico dell’UE e al numero di codice del competente organismo di certificazione. Finora la certificazione biologica era prevista soltanto per le uve e attualmente la sola dicitura consentita è “vino ottenuto da uve biologiche”. La norma approvata introduce una definizione tecnica di “vino biologico”, completando la normativa che da oggi riguarderà tutti i prodotti agricoli, seguendo i principi del Reg. Ce relativo alla produzione biologica.
In pratica il nuovo regolamento stabilisce un sottoinsieme di pratiche enologiche e di sostanze autorizzate per i vini biologici. Ad esempio non sono consentiti l’acido sorbico e ladesolforazione, inoltre il tenore dei solfiti nel vino biologico deve essere inferiore a quello del vino convenzionale. I solfiti erano stati uno dei motivi per cui ancora non c’era stato accordo degli Stati membri della UE: il livello massimo di solfito per il vino rosso sarà di 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé di 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l.
Dal 2012 la gestione della cantina e la vinificazione biologica sono stati regolamenti a livello europeo. le attuali linee guida delle associazioni sono (al 2013) conformi ai regolamenti
(Ce) n ° 834/2007, (Ce) n. 889/2008 e il regolamento (ue) n. 203/2012
La viticoltura biologica presta particolare attenzione alla tutela dell’equilibrio naturale del vigneto e dell’ambiente circostante. Ciò significa che il mantenimento della fertilità del suolo è un prerequisito essenziale. sono promossi i processi naturali biologici e i sistemi prevalentemente chiusi. in altre
parole, l’obiettivo è quello di sviluppare la monocultura del vigneto all’interno di una policoltura attraverso la promozione della biodiversità. Insieme con quella biologica vi è anche la viticoltura
biodinamica. la viticoltura biodinamica si fonda sui principi antroposofici, in cui i siti agricoli sono visti come organismi in sé stessi con la loro propria natura individuale. per alcuni viticoltori è indispensabile utilizzare sostanze biodinamiche al fine di rispettare tali principi.