La costituzione di un Consorzio

Le Denominazioni di Origine in Italia sono 330 DOC, 73 DOCG, 118 IGT.

I Consorzi di tutela esistenti sono 130, rappresentativi di 234 Denominazioni, di cui 100 hanno presentato al MIPAAF domanda di riconoscimento. Questi Consorzi rappresentano una produzione vitivinicola nazionale di oltre 11 milioni di hl, su 13.062.800 di hl ottenuti complessivamente in Italia nel 2010.

Là dove esistono Denominazioni importanti esistono anche i Consorzi, e questi funzionano.

I Consorzi italiani con produzione superiore a 500mila hl sono 7, quelli da 500 a 200mila sono 10; 8 Consorzi rappresentano vini a DO con produzioni da 200 a 100mila hl, 7 hanno produzioni da 100 a 70mila hl, 14 da 70 a 30mila hl, 84 Consorzi operano singolarmente per produzioni minime, al di sotto dei 30mila hl.

Molti di questi ultimi sono purtroppo solo sulla carta: perché piccoli, rappresentativi magari del 100% della produzione ma pur sempre piccoli perché i loro numeri non gli permettono di avere una struttura organizzativa ottimale, perché così non sono in grado di fornire assistenza e servizi ai soci su questioni tecniche, giuridico/normative, perché non ce la fanno ad assicurare una forte e continua presenza anche a livello di Istituzioni. I loro costi di gestione, se rapportati ad un livello di operatività soddisfacente, sono insopportabili.

Esiste, per questi, una possibilità di adeguamento in termini di strutture operative e personale specializzato, con un assetto istituzionale nuovo (fusioni, accorpamenti per più DO/IG), tenendo conto delle possibilità consentite dall’art. 17 comma 2 del DLgs n. 61/10 (Consorzi anche interregionali), ma con le garanzie necessarie in

termini di autonomia decisionale per le varie Denominazioni rappresentate.

In questi casi il Consiglio di Amministrazione, adeguatamente rappresentato da tutte le Denominazioni di appartenenza al Consorzio, può nominare anche più Comitati di gestione specifici per le singole DO tutelate.

Ciascun Comitato sarà composto, nel rispetto del principio di equa rappresentanza delle categorie consortili previste, da almeno un membro del CdA e da altri due o quattro membri scelti fra i Consiglieri o fra i soci che effettivamente operano – in qualità di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori – in quella specifica Denominazione. Il Presidente del Comitato è designato dal CdA all’atto della nomina e convoca il Comitato a sua discrezione o su richiesta di almeno due dei suoi membri.

Alle riunioni hanno diritto di intervenire – e pertanto devono essere invitati – anche il Presidente e i Vice Presidenti del Consorzio. Alle riunioni deve essere altresì invitato il Direttore del Consorzio.

Il Comitato di gestione di una Denominazione ha poteri meramente consultivi o preparativi delle delibere consiliari, salvo nei casi di delibere riferite esclusivamente a questioni tecnico/normative attinenti alla Denominazione di competenza; in tali casi, il parere del Comitato sarà vincolante per la relativa Denominazione.

Il Comitato della singola Denominazione e l’Assemblea separata della stessa hanno altresì il compito di proporre e designare i candidati al Consiglio di Amministrazione del Consorzio.

Il CdA del Consorzio può anche nominare specifiche Commissioni tecniche per le varie Denominazioni, per la cui composizione si deve tener conto degli specifici interessi delle DO tutelate e delle categorie produttive. Tali Commissioni sono formate da componenti scelti fra gli associati o rappresentanti di persone giuridiche associate, e possono venire integrati con la partecipazione di esperti di provata esperienza.

I Presidenti dei Comitati e i responsabili delle Commissioni possono essere invitati al Consiglio senza diritto di voto o in qualsiasi altro contesto o seduta, su invito del Presidente.

 

Ipotesi di organizzazione di un Consorzio adeguatamente strutturato

 

Struttura operativa

 

Il Consiglio può nominare, in accordo col Presidente e con la maggioranza assoluta dei voti dei Consiglieri in carica, uno o più Amministratori delegati, precisandone attribuzioni, poteri ed eventuali compensi.

Il Consiglio può nominare un Direttore della struttura operativa, fissandone le attribuzioni, i poteri, il compenso.

Il Direttore risponde al Presidente e al Consiglio di Amministrazione ed è responsabile, per la parte che gli compete, oltre che dell’ordinaria amministrazione del Consorzio, anche dell’applicazione dello Statuto e degli eventuali Regolamenti consortili, nonché dell’esecuzione delle deliberazioni del CdA; il Direttore è altresì responsabile dell’operato di tutto il personale del Consorzio, che da lui dipende.

Il CdA può altresì nominare il Sovrintendente del laboratorio di ricerca ed analisi del Consorzio (qualora esista), nella persona di un tecnico laureato del settore, abilitato alla firma dei certificati e che può essere scelto anche al di fuori del personale dipendente del Consorzio.

 

Strutture tecniche collegiali

Il Consiglio di Amministrazione può nominare le seguenti strutture tecniche collegiali:

1) Commissioni di assaggio;

2) Comitato tecnico

3) Comitato marketing

Il Consiglio può istituire, a seconda della necessità, una o più Commissioni di assaggio,

composte ciascuna di cinque esperti prescelti fra i rappresentanti delle categorie previste

dalla normativa ministeriale. Esse durano in carica un triennio ed hanno soprattutto

funzioni di assistenza tecnica o di assolvimento di incarichi che le autorità competenti

abbiano conferito al Consorzio.

 

Tali Commissioni, su campioni resi preventivamente anonimi, esprimono parere in merito alla rispondenza del vino alle prescrizioni dei rispettivi disciplinari delle denominazioni tutelate.

Le Commissioni di assaggio si riuniscono su invito del Presidente, dell’Amministratore Delegato o del Direttore e deliberano validamente quando sono presenti almeno tre dei loro componenti; le deliberazioni sono fatte constatare a mezzo di un verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario della riunione. Le mansioni ed eventuali compensi dei membri delle Commissioni di assaggio sono stabilite dal Consiglio di Amministrazione

all’atto della nomina. Per lo svolgimento di queste attribuzioni le Commissioni di assaggio si avvalgono delle

attrezzature del laboratorio di analisi e della sala di degustazione del Consorzio. Il laboratorio del Consorzio può inoltre eseguire ricerche ed analisi per i soci ed anche per conto di persone singole, organismi ed enti che ne facessero richiesta, applicando, per l’esecuzione dei lavori, le tariffe periodicamente messe a punto dalla Sovrintendenza del laboratorio ed approvate dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio.

Ove il Consiglio si avvalga della facoltà di nominare un Comitato tecnico, questo dovrà essere composto dal Presidente, dall’Amministratore Delegato e dal Direttore (se nominati), nonché da 5 altri esperti scelti tra i consiglieri o tra i soci che abbiano particolari conoscenze in materie vitivinicole o ad esse connesse.

Il Comitato Tecnico ha il compito di esprimere parere consultivo sulle questioni che gli vengono sottoposte dalla Presidenza e dal Consiglio di Amministrazione, ovvero di svolgere i compiti o di sviluppare gli studi ed i progetti tecnici che gli venissero come sopra affidati. Ove il Presidente del Consorzio rinunci a presiederlo, il Comitato Tecnico elegge il proprio Presidente.

Il Comitato Tecnico si riunisce su invito del Presidente del Consorzio ovvero a seguito di delibera del Consiglio di Amministrazione nonché per iniziativa del Presidente del Comitato stesso.

Ove il Consiglio si avvalga della facoltà di nominare un Comitato marketing, questo dovrà essere composto dall’Amministratore Delegato, dal Direttore e dal responsabile della funzione di promozione, valorizzazione e marketing (se nominati), nonché da un massimo di 7 Consiglieri e/o Soci che abbiano particolari conoscenze in materia di promozione, valorizzazione e pubblicità.

Il Comitato marketing ha il compito di esprimere un parere consultivo sulle questioni che gli vengono sottoposte dal Presidente, dal Comitato Esecutivo (qualora esistente) e dal Consiglio di Amministrazione, ovvero di svolgere i compiti e di sviluppare gli studi e i progetti promozionali che gli venissero come sopra affidati. Ove non ne faccia parte, il Presidente del Consorzio ha diritto di intervenire alle riunioni del Comitato marketing.

Il Comitato marketing si riunisce su invito del Presidente o del Direttore del Consorzio.

 

Regolamenti interni

 

Il funzionamento tecnico ed amministrativo del Consorzio può essere disciplinato da regolamenti interni predisposti dal Consiglio di Amministrazione e sottoposti all’approvazione dell’Assemblea con le maggioranze previste nella forma ordinaria.

Con tali regolamenti possono essere stabiliti i poteri del Direttore, le attribuzioni delle Commissioni tecniche nonché le mansioni dei dipendenti del Consorzio.

I regolamenti che integrano le norme statutarie debbono venir approvati dall’Assemblea con le maggioranze previste nella forma straordinaria.