Disciplinare di Produzione

Chi produce e immette al consumo vini DOP e IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione.

Il Disciplinare è un atto normativo, infatti ha la forma legale del Decreto Ministeriale e stabilisce delle regole ben precise per la produzione di vini DOC e DOCG.
Lo strumento del Disciplinare di Produzione è a tutela dei vini di qualità e la sua rigidità e capillarità è direttamente proporzionale alla classe di qualità del vino prodotto. Più un vino è di qualità più il Disciplinare cui fa riferimento è ferreo.

Il disciplinare di produzione è l’insieme delle indicazioni e/o prassi operative a cui il produttore del bene certificato deve attenersi.

Il disciplinare definisce per ogni vino DOC le seguenti caratteristiche:

– le zone geografiche di produzione;

– i vitigni;

– la tipologia del terreno di coltivazione dell’uva;

– la resa dell’uva in vino;

– le tecnologie di produzione e di invecchiamento;

– le caratteristiche del prodotto finito (acidità, estratto secco, gradazione alcolica minima, peculiarità organolettiche)

– le eventuali qualificazioni del vino al momento della commercializzazione.

Alcuni vini DOC possono riportare in etichetta alcune indicazioni aggiuntive:

– indicazione “classico” per i vini prodotti nella zona di più antica tradizione (nell’ambito del territorio delimitato dal disciplinare);

– indicazione “riserva” per alcuni vini sottoposti ad un invecchiamento più lungo del normale;

– indicazione “superiore” per vini con caratteristiche migliori (grazie al buon andamento climatico dell’annata che ha permesso di raggiungere una concentrazione zuccherina più alta e quindi una maggiore gradazione alcolica).

La DOCG è la massima qualificazione prevista e, oltre a rispettare tutti i parametri stabiliti dal disciplinare per i DOC, i vini DOCG sono sottoposti ad un secondo esame da parte di enologi ed enotecnici durante l’imbottigliamento (mentre per la DOC i controlli sono effettuati ogni 3 anni).

Superata la prova vengono rilasciati al produttore speciali sigilli in filigrana, stampati dall’Istituto Poligrafico dello Stato e rilasciati dalla Camera di Commercio o dal Consorzio di Tutela agli imbottigliatori, in numero limitato secondo il quantitativo di ettolitri prodotto, da porre su ogni bottiglia.

Il disciplinare dei vini Igt è generalmente molto meno rigido di quello di un vino Doc/Docg