Erga omnes
La principale novità introdotta dalla nuova OCM Vino e che trova applicazione nazionale con il D.Lgs 61/2010 e successivamente con il Decreto applicativo del 16 dicembre 2010 – Disposizioni generali in materia di costituzione e riconoscimento dei consorzi di tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini – è quella sulla rappresentatività e le funzioni erga omnes che un Consorzio di Tutela, fatte salve alcune condizioni, può svolgere. Qualora infatti i Consorzi siano rappresentativi di almeno il 40% dei viticoltori e di almeno il 66% della produzione di competenza dei vigneti iscritti nello schedario viticolo della relativa DOP o IGP, calcolato sulla base del quantitativo certificato negli ultimi due anni, possono svolgere funzioni erga omnes, dunque su tutti i soggetti inseriti nel sistema dei controlli della DOP o IGP.
In sostanza, è ancora confermata l’adesione volontaria da parte dei produttori ai Consorzi di Tutela, pertanto se il Consorzio ha una rappresentatività pari a 35% dei viticoltori che rivendicano la denominazione e almeno il 51% della produzione certificata con riferimento agli ultimi due anni, può agire esclusivamente nei confronti dei propri associati, oltre ad avere compiti generali propositivi e di tutela della denominazione, nonché di collaborazione con l’amministrazione, tuttavia, se invece il Consorzio ha una rappresentatività pari a 40% dei viticoltori che rivendicano la denominazione e almeno il 66% della produzione certificata con riferimento agli ultimi due anni, può gestire l’attività di valorizzazione e di propaganda richiedendo il contributo a tutti gli utilizzatori della denominazione (erga omnes).