Quadro della legislazione vitivinicola comunitaria

Con il 31 dicembre 2013 si è concluso il periodo di applicazione della precedente Ocm vino, iniziata nel 2008 con il reg. 479/08, poi sostituito dal regolamento 491/09 che ha disposto di inglobare l’Ocm vino nel regolamento dell’Ocm agricola unica, il regolamento n. 1234/07 del Consiglio. La principale novità introdotta dal nuovo regolamento n. 1308/13 riguarda l’abbandono del sistema dei diritti di impianto e la nascita del sistema delle autorizzazioni ad impiantare i vigneti. Il nuovo regolamento ha previsto anche una nuova misura di sostegno definita “innovazione” e ha modificato altre misure come ad esempio la “promozione”.

A breve è prevista l’emanazione di due regolamenti Ue della Commissione relativi alle modalità applicative del sistema delle autorizzazioni per l’impianto dei vigneti. Contemporaneamente avverrà una revisione di altri regolamenti attuativi, come il regolamento n. 555/08 della Commissione, che stabilisce le modalità applicative dell’Ocm vino (in vigore dal 1° agosto 2008).

In seguito sono previste modifiche anche al regolamento n. 436/09, al regolamento n. 606/09 e al regolamento n. 607/09, tutti e tre della Commissione (in vigore dal 1° agosto 2009), che stabiliscono rispettivamente:

— le modalità di applicazione in ordine allo schedario viticolo, alle dichiarazioni obbligatorie, ai documenti che scortano il trasporto dei prodotti e alla tenuta dei registri nel settore vitivinicolo;

— le modalità applicative per le pratiche enologiche e le relative restrizioni;

— le modalità di applicazione per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli.

La rinnovata Ocm vino conferma i programmi nazionali di sostegno con specifiche misure scelte, tra quelle previste, da ciascun stato membro.

Nel 2012 è stato infine dato il via libera al vino biologico nell’Ue. Il settore vitivinicolo era finora l’unico a non applicare integralmente la normativa sulla produzione biologica.